La violenza sulle donne esiste, è diffusa e si può combattere. Come? Con le le campagne di sensibilizzazione, mediatiche e non, i numeri verdi a disposizione e le iniziative delle associazioni che si occupano di tutelare il mondo femminile.
Tra queste ultime, merita di essere menzionata quella che si è svolta oggi, a Bari, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
“Non calpestare” è il nome dell'evento organizzato dalle associazioni locali Giraffa Onlus e Veluvre, patrocinato dalla Regione Puglia, Associazione Nazionale Magistrati distretto di Bari, Ordine degli Avvocati di Bari e dalla Consigliera Regionale di Parità.
I quattro isolati che incrociano la centralissima via Sparano, dalle 11.30 alle 13.30, sono stati interamente dedicati alla lotta contro la violenza e divisi in aree tematiche: omicidio passionale, violenza sessuale, violenza in ambito multietnico.
Un vero e proprio percorso verso la libertà, la dignità, la serenità delle donne vittime di abusi, fatto a piccoli passi e con grandi esempi, testimonianze, testi di poesie, canzoni, brani di romanzi, dialoghi cinematografici, letti da giornalisti, avvocati, attori, magistrati, docenti universitari e professionisti locali, a gran voce e commozione.
La loro partecipazione ha dato vita ad un controcanto che ha diviso donne e uomini: le prime, impegnate nella lettura di storie vere di donne violate e assassinate; i secondi, in quella di testi di sentimento positivo dell'uomo nei confronti delle donne.
Tra queste ultime, merita di essere menzionata quella che si è svolta oggi, a Bari, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
“Non calpestare” è il nome dell'evento organizzato dalle associazioni locali Giraffa Onlus e Veluvre, patrocinato dalla Regione Puglia, Associazione Nazionale Magistrati distretto di Bari, Ordine degli Avvocati di Bari e dalla Consigliera Regionale di Parità.
I quattro isolati che incrociano la centralissima via Sparano, dalle 11.30 alle 13.30, sono stati interamente dedicati alla lotta contro la violenza e divisi in aree tematiche: omicidio passionale, violenza sessuale, violenza in ambito multietnico.
Un vero e proprio percorso verso la libertà, la dignità, la serenità delle donne vittime di abusi, fatto a piccoli passi e con grandi esempi, testimonianze, testi di poesie, canzoni, brani di romanzi, dialoghi cinematografici, letti da giornalisti, avvocati, attori, magistrati, docenti universitari e professionisti locali, a gran voce e commozione.
La loro partecipazione ha dato vita ad un controcanto che ha diviso donne e uomini: le prime, impegnate nella lettura di storie vere di donne violate e assassinate; i secondi, in quella di testi di sentimento positivo dell'uomo nei confronti delle donne.
Ai loro piedi, un cartello di divieto “non calpestare” e diverse sagome adesive raffiguranti donne maltrattate, sono state delicatamente posizionate, come ad accarezzarle, dalle ragazze delle associazioni promotrici, guidate dall' avvocato Maria Pia Vigilante, Presidente di Giraffa Onlus e Maria Grazia Rongo, giornalista e attivista dell'associazione Veluvre.
Lo sguardo basso sui volti delle sagome e le orecchie “rivolte” ai lettori non sono stati solo di donne, ma anche di uomini e bambini, tutti attenti a dove mettere i piedi durante il “percorso”.
Poteva sembrare un gioco, ma non lo è stato, come non sono uno scherzo le percentuali delle donne uccise dalla violenza: una ogni due giorni.
Allarme sociale, mobilità internazionale.
L' evento si è concluso davanti alla Chiesa di San Ferdinando, ultima tappa, e non sembra un caso che ci si trovasse davanti a Dio durante l'ultima lettura-
Ha concluso Annamaria Minunno, giornalista di Antenna Sud, cugina dell'indimenticabile Anna Costanzo, assassinata nel 2009 dal ex suo fidanzato, Alessandro Angelillo.
Lo sguardo basso sui volti delle sagome e le orecchie “rivolte” ai lettori non sono stati solo di donne, ma anche di uomini e bambini, tutti attenti a dove mettere i piedi durante il “percorso”.
Poteva sembrare un gioco, ma non lo è stato, come non sono uno scherzo le percentuali delle donne uccise dalla violenza: una ogni due giorni.
Allarme sociale, mobilità internazionale.
L' evento si è concluso davanti alla Chiesa di San Ferdinando, ultima tappa, e non sembra un caso che ci si trovasse davanti a Dio durante l'ultima lettura-
Ha concluso Annamaria Minunno, giornalista di Antenna Sud, cugina dell'indimenticabile Anna Costanzo, assassinata nel 2009 dal ex suo fidanzato, Alessandro Angelillo.
Quella che Anna Maria Minunno ha letto con commozione, rabbia e dolore, è stata la sua lettera indirizzata alla Corte di Appello di Bari, dopo la sentenza di secondo grado che ridotto la pena dell'imputato da 30 a 16 anni. Motivazione? Il suo atteggiamento, nella notte dell'omicidio, è stato considerato “non crudele”.
Cos'è la crudeltà? Ha chiesto pubblicamente Anna Maria Minunno, ai magistrati e ai presenti, incrociando i loro sguardi rabbiosi, commossi, increduli.
Le donne sanno bene cosa significa la crudeltà, così come gli uomini conosco i limiti e divieti da rispettare, eppure, il numero delle donne vittime di violenza aumentano, giorno dopo giorno, per un amore malato, anzi per un malato.
Perchè l'amore salva, non uccide.
Le donne sanno bene cosa significa la crudeltà, così come gli uomini conosco i limiti e divieti da rispettare, eppure, il numero delle donne vittime di violenza aumentano, giorno dopo giorno, per un amore malato, anzi per un malato.
Perchè l'amore salva, non uccide.
di Annalisa Tatarella
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