Paolo Marra, assessore al bilancio della giunta municipale di Modugno (Bari), ci ha inviato una nota a commento delle dimissioni di tutti i consiglieri comunali, che aprono la strada al commissariamento.
Il 30 novembre scorso, infatti, erano stati arrestati il sindaco in carica, Mimmo Gatti, e tre consiglieri comunali fra cui l'ex sindaco UDC Pino Rana.
In tutto risultavano indagati 27 fra politici, imprenditori e amministratori, tutti presunti complici di una storia di mazzette in cambio di licenze edilizie facili. A seguire la nota di Marra.
Sulle vicende giudiziarie che hanno coinvolto pubblici dipendenti e pubblici amministratori del Comune di Modugno, fra questi il Sindaco Domenico Gatti, ha scritto e scriverà chi ha competenza a farlo. Emergeranno, in tutta la loro gravità, responsabilità e colpevoli ed, auspicabilmente, anche innocenti. Realisticamente è difficile pensare che tutto si risolverà in una bolla di sapone.
Sulle conseguenti vicende amministrative, dopo l’iniziale stordimento e riacquisito un minimo di serenità, occorre riflettere.
I consiglieri comunali, dimettendosi, hanno posto fine all’esperienza amministrativa del Sindaco Gatti eletto appena un anno e mezzo fa. Non v’era altra scelta.
Un anno e mezzo è un periodo di tempo troppo breve per tracciare un bilancio sull’attività politica di questa amministrazione. Avrebbe potuto fare di più o di meglio? Forse si, forse no; nessuno può ritenersi il migliore al mondo e, quindi, è possibile che altri avrebbero potuto conseguire risultati più soddisfacenti.
E’, però, innegabile che all’amministrazione Gatti, pur così miseramente conclusasi, va riconosciuto il merito di aver instaurato il clima ideale per una proficua attività amministrativa.
Nessuno può negare che Sindaco, assessori e consiglieri comunali, ciascuno nel proprio ruolo - ivi compreso quello dei consiglieri di opposizione -, si sono impegnati per il bene della città.
Nemmeno i più critici, nemmeno i più prevenuti possono disconoscere che gli uscenti amministratori comunali hanno sempre indirizzato le loro scelte verso le migliori soluzioni possibili. Certo, potrebbero anche aver sbagliato, ma non si potrà mai riscontrare negli atti della Giunta o del Consiglio comunale una sola virgola finalizzata ad interessi che non siano stati quelli della collettività modugnese.
Può sembrare un paradosso, considerando ciò che è accaduto venerdì scorso, ma almeno questo segnale di speranza va colto. La politica, nella circostanza, è stata più rapida della giustizia. La politica era riuscita da sé ad attivare gli anticorpi per neutralizzare la mala politica.
Ora il nemico, ben più insidioso e difficile da sconfiggere, è l’antipolitica già più che radicata nella mente degli italiani, figuriamoci in quella dei modugnesi.
Il solco tracciato era quello giusto. La politica, la buona politica deve evitare che quel solco venga ricolmato.
Paolo Marra
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