Giovedì
prossimo ci sarà la presentazione dei risultati della sperimentazione del
progetto Banca del Tempo “Kairos” finanziato
dalla Regione Puglia e patrocinato dall’Ambito Territoriale di Gioia del Colle.
Si terrà, infatti, giovedì 27 settembre
alle 18,00, presso il chiostro San Domenico in Gioia del Colle, l’evento conclusivo del progetto
promosso dalla Regione Puglia, nell’ambito dell’area “politiche per la
promozione della salute delle persone” e denominato: Banca del tempo “Kairòs”, lo spazio del tempo condiviso.
Organizzato dal Centro di Ascolto “Dal
Silenzio alla Parola”, l’evento vuole fare il bilancio di un anno di
sperimentazione e restituire a tutti gli stakeholders coinvolti i risultati
della ricerca.
Recuperare una concezione del tempo inteso come
relazione, interazione, reciprocità, riflettere sulla gestione moderna del tempo affinché si possano
conciliare vita e lavoro con armonia, valorizzare
il concetto del “bene tempo” riconoscendolo quale prezioso strumento che
va oltre la sua connotazione economica e di mercato, creare una bdt quale sperimentazione dell’incontro tra domanda e
offerta di tempo e servizi sono alcuni degli obiettivi raggiunti delle azioni promosse in questo anno di
lavoro.
La
manifestazione, vedrà gli interventi della dr.ssa Antonetta Cimmarrusti, pedagogista, coordinatrice del
progetto bdt “Kairos” che
illustrerà le attività svolte in relazione agli obiettivi progettuali; della dr.ssa Nunzia Rinaldi psicologa
della Cooperativa Itaca, che ci comunicherà i risultati dei laboratori
sperimentali fatti con i minori e di Biancamaria
Pepe esperta in conciliazione vita-lavoro
e responsabile dell’Indagine Conoscitiva condotta del
Centro Studi Erasmo, che ci illustrerà i risultati dell’indagine.
"Con il progetto bdt “KAIROS”, progetto innovativo e
sperimentale -sottolinea la dottoressa Cimmarrusti - abbiamo proposto al territorio dell’ambito territoriale SS13, la
creazione di una “rete”, al fine di promuovere la reciprocità attraverso
esperienze solidali, promuovere nuove forme di integrazione sociale attraverso
il mutuo aiuto tra cittadini (coinvolgendo quelli socialmente e culturalmente
svantaggiati) e associazioni locali promuovendo e sperimentando una migliore
gestione del tempo, partendo dai bisogni emersi attraverso l’Indagine
Conoscitiva condotta sul territorio. La "rete" è per noi sinonimo di
una cultura, un modo di operare che ci vuole promotori di percorsi che riaprano
canali comunicativi, riallaccino legami forti tra le persone, ridiano valore al
senso di appartenenza.
La sfida culturale lanciata è stata
quella di rivalutare il dono e lo scambio al fine di promuovere l’esperienza dell’altro
da noi, di riscoprire quei rapporti e legami interpersonali in una società dove
gli ideali e i valori comuni sono quotidianamente avviliti da un individualismo
esasperato e cinico".
di Annalisa Tatarella
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